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1 marzo 2009 7 01 /03 /marzo /2009 11:30

di Ninnj Di Stefano Busà
Alle soglie del Tremila, l'Occidente sembra essere in preda al delirio, a cicloni d' imprevedibile impatto che segneranno la storia di domani, ma sin d'ora rischiano di spazzare via le forze moderatrici della ragione, per sostituirle con quelle di un sistema combinato di devianze e corruzioni, imperialismi del male, atrocità e inadempienze che rischiano di sovvertire ogni principio di logica e di raziocinio.
 Di primo achitto, può apparire un rischio arginabile, ma l'accelerazione è incontrollabile, inarrestabile, perciò, rischia di degenerare in una crisi dalle proporzioni devastanti che segnerà la Storia antropologica del pianeta.
Una vicenda che origina dal deterioramento e dalla cancellazione delle coscienze del mondo occidentale (e non solo), ormai omologate e votate al più bieco individualismo, al più cinico nichilismo e tout-court all'antropomorfismo più deviante, che inevitabilmente conduce al declino di una civiltà, della quale abbiamo numerosi segnali di evidente catabasi.
Bisogna avvertire che quello a cui stiamo assistendo non è un periodo di transizione da sottovalutare, che si può limitare o superare in poco tempo, è un cataclisma d'intelletti, di coscienze e d'anime che irrimediabilmente conduce alla distruzione e a pericolose derive.
Il rifiuto sistematico dei principi fondamemtali della morale e delle radici cristiane tenta a macchia d'olio di inserirsi in un piano di devastante trasformazione delle società occidentali, istruendo linee di demarcazione e uniformando il concetto dell'esistenza ad una lotta senza quartiere, votata al principio del carpe diem, ma soprattutto della violenza e della prevaricazione gli uni sugli altri.
Uno stato di diritto manipolato da forze avverse e da progetti in cui la deformazione ottica non è più di pochi, programmato a promuovere oggi il Bene, da solo non può farcela. Occorre un revisionismo storico, una presa di coscienza delle classi politiche, una regolamentazione programmatica di soggetti nuovi, di nuove strategie atte a bloccare l'avanzata del Malessere e della corruzione, che si stanno allargando in modo inquietante.
L'uomo moderno senza antroposofia, mescitore di fandonie, arrampicatore, meschino, corrotto, proiettato in un'accelerazione temporale di proporzioni innaturali è smarrito. Ha perso le coordinate, vive in un limbo di scelleratezze e menzogne.Ctatabasi potremmo chiamarla,e obiettare. ma ì è successo altre volte, il mondo ha avuto altri declini, è la sua nemesi. Ma questa volta non è così e c'è una ragione, l'accelerazione improvvisa perversa e invasiva della globalizzazione. Il mondo è come un treno cui hanno tagliato i freni, sta correndo all'impazzata, scaricando e deragliando vagani a destra e a manca, non si fermerà se non...ha fatto tabula rasa del pianeta? Purtuttavia bisogna credere, tentando, di gestire le sorti del mondo che si avvia versocatastrofi sempre più generalizzate, quale prodotto di una logica di frammentazioni senza precedenti, votata all'ignominia, al cinismo, alla sceleratezza comportamentali.
Prima che un declino epocale ci porti all'irreparabile, tperché ciò non  avvenga bisognerebbe prendere atto della situazione che si aggrava ogni momento sempre di più, e tenerla sotto controllo, soprattutto mettendo freno alle ideologie perverse che vogliono ricusare e annientare il giusto, la verità, il bello, a favore di un relativismo becero e senza scrupoli per le sorti del mondo. Sono cancrene per la globalità e l'integrazione dei popoli certi atteggiamenti di distacco e disopraffazione. la mancanza dei diritti civili, lo status di indigenza di molti popoli afflitti dalla fame, dalle pestilenza, dai genocidi, equivale a ridurre molti più popoli nella miseria e la miseria in sé crea uno status di disagio che coinvolge tutto il pianeta, equivale a una vera pandemia.
Provare come argine alla sconfitta il solo criterio di starsene nel proprio orticello, non regge più. Fra paesi globalizzati, avviene che se una speculazione economica drogata e senza freni inibitori ha causato negli U.S.A una vera e propria crisi economica, questa ha trascinato nel suo vortice anche l'Europa, i paesi del Nord, e l'intera popolazione del mondo, perché ormai non si vive più nel proprio ristretto campo a coltivare rape: la vastità delle comunicazion, internet, il sistema telematico ha capovolto le sorti del mondo e siamo legati gli uni agli altri come anelli di una catena, se frana uno, si allentano tutti gli altri.
Fin qui la lezione del passato non ha prodotto granché per l'esperienza dell'uomo sulla terra. La contrapposizione, la lotta per il potere, per il primato economico, per lo stato sociale dei diritti hanno dato risultati mediocri. Epidemie falcidiano interi territori dell'Africa e dell'Europa, l'analfabetismo non è stato debellato, dilaga fra le fasce meno abbienti e mediorientali o africane, le quali subiscono violenze, diaspore, feroci repressioni, genocidi di massa, soprusi d'ogni genere, torture, dittature, persecuzioni (vedi i monaci del Tibet) ad es, l'A.D.S non è stato debellato, ma la fa da padrone anche nei nostri territori, dove ogni anno vengono fuori statistiche terrificanti.
Il risultato è sotto gli occhi di tutti. le guerre e le carestie creano solo morti.  E il sangue versato a fiume per la sopravvivenza.
Siamo in una lotta per la supremazie di forze contro altre forze.  Siamo ad uno scontro di civiltà.
Le ideologie in una stato laico ma indifferente, disumanizzato e corrotto non hanno prodotto che sconfessioni d'ogni genere, senza addivenire a nessuna forma di controllo né di modelli da proporre.
Il mondo sembra sordo a qualunque ordine e disciplina morali e religiosi. L'uomo moderno, senza dubbio, è in preda a un raptus di autolesionismo o di insubordinazione senza pari.
Dove il controllo delle coscienze viene meno, si produce un guasto generazionale e si apre una faglia difficilmente superabile, una frattura morale etica e civile difficilmente sanabile che porta autodistruzione e morte.
L'individuo del nostro tempo è smarrito, si trova impigliato ad una sorta di secolarizzazione, dentro la quale le spinte centrifughe lo spingono in una forma di follia collettiva, poiché tali forze, assai difformi dai bisogni reali dello spirito, acuiscono il malessere e la disertificazione delle coscienze, dobbiamo pensare a ben altre logiche comportamentali e di diritto che diciplinino le coscienze malate e li programmino in un assetto nuovo nel quale si proietti una  Luce nuova e si faccia chiara una progettazione ad ampio raggio d'azione che coinvolga tutti.

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