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5 settembre 2011 1 05 /09 /settembre /2011 13:11

 

IN COEDIZIONE MAROCCO-ITALIA

Editions Aìni Bennaì Casablanca (Marocco)

Edizioni Tracce, Pescara (Italia)

 

Ninnj Di Stefano Busà

 

Una scrittrice d'ampio respiro, un'acuta osservatrice dei molti e penetranti motivi umani, si mostra in questa raccolta Rita El Khayat e percorre il senso reale della vita e della morte con un'andatura di visione cosmica: la Terra  vista dal lato della poesia è emblema di umanità, progresso e pace per gli uomini che vengono nutriti dai suoi frutti con ampio e armonioso simbolismo, atto a tonificare le atmosfere grigie e dolorose dell'uomo, destinato per sua stessa inadempienza ad appartenere all'Universale solo come episodico fattore di congiungimenti, di percezioni ignote, di precari assilli, di temporali e spesso infruttuosi enigmi irrisolti.

Tutti gli elementi naturali vi fanno capolino: la natura è spesso prodiga di doni, elargisce all'uomo, nato dalla terra e per la terra, i suoi più splendidi elementi, però lo plasma anche  di istinti primitivi, di malcelate assenze, gli costruisce attorno gabbie e rischi, gli fa amare la guerra, lo intride di odio, di ingiustizie di condizioni indegne della vita stessa.

Questo libro vuole essere un vademecum per la Pace, perché gli uomini acquisiscano quella visione ampia e fondamentale di uguaglianza tra i popoli, Perché la pace è il simbolo stesso della vita nella sua più totale accezione, così come lo sono tutti gli altri elementi aria, acqua, mari, fiumi: senza pace non c'è progresso, amore, fratellanza, giustizia, morale.

Madre-Natura ci offre quasi tutto per poter interpretare alla lettera la migliore lezione della vita. Ci offre l'intelletto per poter penetrare anche, se solo in parte, le ragioni della religio naturae che è la ricchezza del mondo.

La poesia che emana dai versi di quest'autrice è autentica e primordiale, ha la fragranza delle rose di maggio e l'antica saggezza dei guru indiani.

In questo saluto di una mamma alla sua bimba ad es. vi è tutt l'amore di un progetto di felicità, la speranza di poter un giorno conquistare la libertà dello spirito con la forza della ragione del cuore. " Ci furono Guerra, Bombe/ Ferite, Fallimento/ Distruzione, morti/ Qualcosa come la speranza/ Tu sulla mia spalla/Tu come la luna/che compare e ricompare /.../ Il mio Desiderio/ Di vederti esistere!/ Sorridere/ (pag.61)

L'Acqua è lo sguardo della terra (col sottotitolo: L'acqua elemento di pace) è un'opera assolutamente condivisibile, sincera, che ha in sé la voglia di proporre un mondo nuovo, un mondo di aria pulita, di sogni, di Poesia e di Luce. E' una raccolta che tradisce il desiderio di una volontà operosa per il mondo intero, assimila la lezione della Madre Terra che emette segnali di sofferenza e di dolore. Ad essi Rita El Khayat resplica con la sua grande ricchezza lirica.

La poesia è intrinseca alla natura stessa dell'uomo (sembra dire) non trascuriamola, non abbandoniamola: l'amore che ci riserva un verso è simile a quello di una carezza che lenisce. e per giungere a capire gli enigmi, i dilemmi della natura umana, per progredire ed essere umanizzati dobbiamo convergere nello sforzo cosmico che ridisegni la mappa della catarsi.

Così sembrano voler recitare i versi: "Vedi,/ Fratello, /Gli animali selvaggi danzano con me/ hanno sentito il mio dolore/ Immenso come il mondo." (pag.71) e prosegue con altri versi di straordinaria chiarezza lirica: "ora sto correndo, volando, abbaiando,/ Nuotando tra tutti i tepi/ Di pesci, turchesi, blu e neri/...Io mi nutro di fiordalisi alla mietitura/E indosso collane di papaveri rossi.../Le sponde sono il mio giaciglio/ I laghi sono i miei recinti preferiti..." vi è un panismo cosmico straordinario in questi versi, un sussulto di eternità dento il microcosmo di una felicità umbratile, avvertita fino nel sangue, nella carne di uno sguardo più universale che inglobi finalmente l'armonia dell'intero pianeta.

E' un canto alla vita, una sorsata di gaudio e di sollecitazione a volersi rendere partecipi di un cambiamento, protagonisti finalmente, non esuli o fuggiaschi dei nostri stessi territori: allo stremo delle forze l'umanità potrebbe ravvedersi, cambiare rotta, forse salvarsi dallo schianto e dal naufragio.

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