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31 ottobre 2009 6 31 /10 /ottobre /2009 15:39

di Ninnj Di Stefano Busà

Danno la sensazione dei tempi arcaici, come ai primordi della vita, nella quale la millenaria resistenza vegetale dei primi reperti era conclamata da climi asciutti e aridi, deserti tropicali entro i quali la vita si dibatteva disperatamente per sopravvivere agli intricati agguati del clima, alla secchezza delle zone non ancora abitate e detertiche oltre ogni immaginazione.
Veri campioni da museo sono le Welwitschie Mirabilis originarie della Nabibia, che crescono nelle pianure sconfinate che vanno dal fiume Kuiseb all'Angola meridionale.
Questa pianta resistentissima raggiunge anche i due metri di fusto, da cui si dipartono due grandissimi esemplari di foglie che nei secoli raggiungono quasi i sei metri di altezza. Si adatta a climi estremi: nel Nabib in un anno può cadere meno di 20 millimetri di pioggia, l'umidità per la sopravvivenza la inalano dalla nebbia mattutina, ma è solo umidità ed esclusivamente di questa che si nutre la Welwitschia, dai piccolissimi pori assorbe solo l'atmosfera umidiccia che le consente la natura selvaggia e desertica dell'ambiente circostante. Null'altro. Si può incontrare questo esemplare preistorico percorrendo il Nabib Park e le piste intorno a quella regione che sono tuttora contornati da molte Welwitschie millenarie: una di quasi duemila anni, reperto da museo per eccellenza.

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