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28 gennaio 2010 4 28 /01 /gennaio /2010 15:01

di Ninnj Di Stefano Busà

INGREDIENTI: 1 trota salmonata di un kg. circa, 2 bicchieri di Douce Vallèe (aceto di lamponi), 1 cucchiano di timo, uno di prezzemolo, uno di rosmarino, 2 cucchiai di pangrattato, 80 gr. di burro, 1 limone non trattato, sale e pepe.
Per la salsina 2 noci di burro, 2 cucchiai di farina, 1 cucchiaio di Brandy.

Lavate, eviscerate la trota, lasciandole integra la testa. Asciugatela e lasciatela in infusione con il succo di mezzo limone, alcune gocce di aceto balsamico e gli aromi. Tenetela in infusione un'ora, rivoltandola ogni tanto. Estraetela, sistematela su una teglia imburrata e cosparsa di pangrattato; irroratela col burro fuso, cospargendola abbondantemente in superficie. Passate la trota in forno per 10 minuti, sfornatela, irroratelo di tutto l'aceto di lamponi, una presa di sale e pepe nero, coprite la teglia con carta di alluminio, sigillandola bene e lasciate cuocere il pesce ancora 20 minuti, finché non sia prosciugato tutto il suo sughetto, avendo cura di bagnarlo di tanto in tanto con lo stesso. Disponete la trota su un vassoio o pesciera. Incorporate al sugo di cottura 2 noci di burro e fatelo addensare con la farina. Con questo irrorate il pesce e servitelo ben caldo, accompagnandolo con Vieris Sauvignon Isonzo Friuli, che ha il tratto distintivo dell'amabilità raffinata e corposa al tempo stesso.

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28 gennaio 2010 4 28 /01 /gennaio /2010 14:31

di Ninnj Di Stefano Busà

INGREDIENTI: 500 gr. di farina, 2 uova, 200 gr. di burro, 1 pizzicone di sale, 4 cucchiai di latte tiepido, 1 cubetto di lievito di birra, 2 cucchiai di farina. Per la spennelatura: 1 cucchiaino di cannella in polvere, 5 cucchiai di zucchero, 1 noce di burro.


Montate a crema spumosa il burro fatto a piccolissimi fiocchetti con le uova, la punta di sale, unitevi mescolando sempre la farina a pioggia, delicatamente, alternando latte e lievito disciolti insieme. lavorate l'impasto con le mani, finché non sia asciutto e omogeneo. Lasciate riposare 10 minuti. Stendetelo in una sfoglia sottile sulla spianatoia infarinata. Ritagliate delle strisce larghe circa 3 x 12 cm, intrecciatele (come fareste co delle treccine). Preparatele tutte insieme e spennelatele con un tuorlo sbattuto al quale aggiungerete la cannella mescolata insieme allo zucchero. Ungete di burro la  leccarda del forno. Distanziate le treccine leggermente e lasciatele lievitare per mezz'ora, senza calore. A lievitazione avvenuta, cospargetele con granella di zucchero, preriscaldate il forno, sistemate la leccarda nel ripiano di mezzo a 220° per 10 minuti. Sfornate le treccine, fatele raffreddare e servitele come pasticcini da tè, o come merendine per bambini. Vanno benissimo anche a colazione nel caffelatte. 

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28 gennaio 2010 4 28 /01 /gennaio /2010 14:10

di Ninnj Di Stefano Busà

INGREDIENTI: 20 gr. di farina, 200 gr. di zucchero, 100 gr. di burro, 2 uova, 1 bicchiere di latte, 1 bustina di lievito per dolci, 300 gr. di datteri morbidi e carnosi snocciolati, 60 gr. di zucchero di canna, 1 pizzico di cannella in polvere, 2 cucchiai di Cuvèe Prosecco Villa Sandi, 1 pizzico di sale
.

Lavorate a lungo zucchero e burro a pezzettini che avete tenuto a temperatura ambiente, finché non risulti un composto spumoso, aggiungete l'uovo, la cannella, il pizzico di sale, il lievito stemperato nel bicchiere di latte tiepido e in ultimo la farina con cautela, lentamente, a pioggia, per non creare grumi.
In uno stampo sganciabile imburrato e infarinato sistemate nel fondo tutti i datteri, ricoprite l'intera superficie di datteri snocciolati. Versatevi sopra l'impasto e ponete la tortiera nel ripiano di mezzo a 180° per un'ora. Sfornatela, fatela raffreddare, spolverizzatela con lo zucchero di canna. Rimettetela in forno a caramellare per 10 minuti. Quando si sarà raffreddata del tutto, rimuovetela dalla tortiera e servitela con un Saracco Moscato d'Asti.

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27 gennaio 2010 3 27 /01 /gennaio /2010 11:46
di Ninnj Di Stefano Busà

INGREDIENTI: 300 gr. di conchiglioni grossi, 100 gr. di ricotta, 60 gr. di parmigiano grattugiato, 2 cucchiai di panna, 4 pomodori maturi, 1 bustina di zafferano, 6 foglie di basilico, 3 ciuffetti di prezzemolo, 1 foglia di salvia, 1 cipolla, olio extravergine di oliva, sale e pepe


Intanto che aspettate il bollore dell'acqua per lessare la pasta, rosolate in una padella antiaderente la cipolla tagilata finissima, aggiungete la polpa di pomodori tagliuzzata a dadini, aggiustate di sale e pepe, lasciate cuocere 10 minuti. Tenete il sugo da parte. Nel mixer frullate la panna, le foglie di basilico con la salvia e il prezzemolo insieme a due cucchiai d'olio. Tenete da parte. Sciogliete lo zafferano con due dita di latte, aggiungete la ricotta e mescolate bene. Scolate i conchiglioni, sistemateli in un vassoio e versate a strisce sulla pasta i tre diversi tipi di sugo, come un arcobaleno. spolverizzate con abbondante parmigiano grattugiato. Farà un grande effetto vedere le tre salse diverse: ognuno si potrà servire come meglio crede. Abbinamento ideale a questo piatto l'Aleatico d'Elba. 
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27 gennaio 2010 3 27 /01 /gennaio /2010 11:20

di Ninnj Di Stefano Busà

INGREDIENTI: 400 gr. di tagliolini all'uovo, 300 gr, di polpa di pomodori freschi, 100 gr. di olive nere, 1 cucchiaio abbondante di zucchero, 1 pizzico abbondante di noce moscata, 1 cipolla, 1 spicchio d'aglio, 1 melanzana grossa, 100 gr. di pancetta tesa magra, olio extravergine di oliva, sale e pepe.


Intanto che ponete sul fuoco l'acqua salata per lessare la pasta. Tagliate la melanzana prima a fettine e poi a piccoli dadolini. Immergete la dadolata di melanzana in una ciotola d'acqua a perdere il sapore amarognolo. Poi strizzate forte i dadolini con le mani e friggeteli in olio bollente, finchè non risultino rosolati, aggiungete un pizzico di sale e lasciateli da parte.Fate tostate in una padella antiaderente con un filo d'olio, la pancetta tagliuzzata fine insieme alla cipolla tagliata sottilissima e all'aglio vestito e schiacciato. Aggiungete la polpa dei pomodori fatti a cubetti, privata dei semi, la noce moscata e il cucchiaino di zucchero, fate cuocere a fuoco moderato per 10 minuti . Unite i dadolini di melanzana, le olive nere. Controllate di sale. Scolate i tagliolini al dente, incorporateli al sugo e amalgamate bene tutti gli ingredienti nella stessa padella. Trasferite su un vassoio di portata e spolverate abbondantemente di pecorino toscano (non romano, perché troppo forte) grattugiato. Servite caldo, con un vino eccellente come il siciliano Corvo di Salaparuta.  

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27 gennaio 2010 3 27 /01 /gennaio /2010 09:33
di Ninnj Di Stefano Busà

INGREDIENTI: 1 kg. di patate, 4 uova, 150 gr. di ricotta fresca, mezzo bicchiere di latte, 2 cucchiai di panna, 2 pizzichi di noce moscata, 40 gr. di burro, 500 gr. di melanzane fritte (anche in confezione surgelatea), 60 gr. di provola affumicata a fettine, 50 gr. di emmenthal grattugiato, 2 cucchiai di pangrattato, olio per friggere, sale e pepe.


Lavate e lessate le patate in acqua per 30 minuti. Sbucciatele, passatele allo schiacciapatate ancora calde dentro una terrina.
Affettate le melanzane dello spessore di un pollice, mettetele in una ciotola piena d'acqua a perdere il sapore amarognolo, friggetele in olio bollente e asciugatele su carta assorbente da cucina. Nella terrina in cui avete fatto la purea di patate, incorporate tutti gli elementi: sale e pepe, latte, formaggio, burro, uova sbattute, panna, noce moscata. Mescolate bene tutti gli ingredienti. In uno stampo col gancio estraibile imburrato e cosparso di pangrattato, versate a strati, prima la purea di patate, poi uno strato di melanzane e una spolverata di parmigiano, ancora uno strato di purea, e ancora melanzane con una spolverata di parmigiano, fino ad esaurimento dei composti. Ultimate con uno strato di provola affumicata tagliata a fettine sottili, scospargete la superficie con uno strato leggero di pangrattato e sottilissimi fiocchetti di burro. Infornate nel ripiano di mezzo a 180° per 20 minuti. Sfornate la parmentier, lasciatela leggermente raffreddare e servitela con un vinello gradevole come il Bianchello del Metauro.
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26 gennaio 2010 2 26 /01 /gennaio /2010 08:33

di Ninnj Di Stefano Busà

INGREDIENTI: 300 gr. di riso a grana allungata, un'arancia, 50 gr. di pinoli tostati, 1 bustina di zafferano, 80 gr. di burro, tre quarti di litro di brodo vegetale (anche dado), un ciuffo di prezzemolo, 1 cipolla media, 50 gr. di pancetta morbida e magra, un bicchierino di Moscato dolce, 40 gr. di parmigiano grattugiato, sale e pepe.

Fate fondere il burro in un tegame antiaderente e tevila cipolla affettata finissima e la pancetta tagliuzzata a piccoli dadini. Aggiungete il riso, fatelo tostare qualche minuto, mescolandolo. Sbucciate l'arancia a vivo, tagliuzzatela grossolanamente e unitela al riso. Innaffiate tutto col Moscato e lasciate evaporare. Versate il brodo vegetale: una prima volta abbondante, poi man mano che asciuga mescolate e versatene col mestolo dell'altro. Fate cuocere il risotto per almeno 20 minuti. Quasi a fine cottura, non lasciatelo asciugare troppo, tenetelo morbido. Sciogliete lo zafferano in una tazzina da caffè con un po' di brodo vegetale, versatelo sul riso, mantecatelo bene. Spegnete il fuoco e spolveratelo con i pinoli tostati al solito modo (in un padellino antiaderente, senza alcun condimento, solo mescolandoli continuamente ,perché non brucino), e infine il trito finissimo di prezzemolo. Passate sopra una generosa spolverata di parmigiano e servite caldo.

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26 gennaio 2010 2 26 /01 /gennaio /2010 08:07
di Ninnj Di Stefano Busà


Mi sono inventata queste pizzette, non avendo trovato in frigo granché da preparare. Non avevo fatto la spesa ed ero appena rientrata da un viaggio. Il risultato ha avuto la piena approvazione dei miei nipoti. Infatti, la ricetta vale per grandi e piccini. Si fa in un baleno. Eccola.

INGREDIENTI: una confezione di pan carrè intero, 1 scatola di polpa di pomodori o di pelati, 2 mozzarelle, 6 acciughe sott'olio, olive nere o verdi, 1 scatoletta di funghi sott'olio, 2 cucchiai di origano, olio extravergine di oliva, sale e pepe.

Accendete il forno, perché deve essere preriscaldato.
Tagliate il pan carré a fette dello spessore di un pollice o poco più, passatele un "secondo" non di più, sotto il rubinetto dell'acqua per inumidirle. Foderate la placca del forno con carta-forno, adagiatele sopra e copritele con la polpa tagliuzzata dei pelati, (meglio sarebbero pomodorini freschi tagliuzzati, del tipo ciliegino), le mozzarelle affettate sottili, i funghi sgocciolati dal loro olio di conservazione, 2 o 3 olive per ogni pizzetta. Spolverizzate di origano e ponete sopra ad ogni fetta un'acciuga sott'olio. Infornate per 10 minuti a temperatura 180°. Sfornate quando il pan carrè ha acquistato quel bel colore croccante e rosolato come la vera pizza. Servitele caldissime con la birra o col un vino bianco secco. Credetemi, andranno a ruba.
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21 gennaio 2010 4 21 /01 /gennaio /2010 17:38
di Ninnj Di Stefano Busà

Molte, troppe speranze sono state riposte sulla figura di Obama alla Presidenza della Casa Bianca. Da più parti, ci si chiede? ma non doveva cambiare tutto? Un anno è passato, dunque, sul suo operato, e abbiamo assistito spesso ai suoi discorsi importanti, alle strategie che intende adottare per il ritiro delle truppe in guerra, abbiamo visto la moglie Michelle, adottare sistemi di giardinaggio, abbiamo assistito alla sua onorificenza come Premio Nobel per la Pace nel mondo. Ma è davvero cambiato qualcosa? E' riuscito a dare agli Americani che lo hanno votato a larga maggioranza quei benefici che ha promesso in campagna elettorale? In quest'ultimo anno ha girato il mondo in lungo e in largo, ha incontrato capi di Stato e stretto mani di gente comune promettendo loro il suo intervento e gli aiuti necessari, facendo promesse a destra e a manca perchè cambino i retaggi storici, perché si modifichino gli assetti pregiudiziali della vecchia politica elitaria. La sua buona volontà di dare agli americani, e alle fascie meno abbienti di essi la sanità gratuita, ha subìto un duro colpo con le ultime elezioni. Non è ancora detta l'ultima parola, ma Obama troverà la strada più irta e meno facile per il boigottaggio delle categorie assuicurative che in America sono Leadership di una Finanza ormai conclamata e corrotta, come quella dei banchieri e dei Colossal dell'Economia. Di certo ha cambiato il modello  leaderistico, non più uomo-bianco-leader incondizionato di una politica a medio raggio, ma un macho da copertina di Vogue, asciutto, gioviale, multirazziale, mediatico, poco rumoroso ma più efficiente, con la necessità di studiare le problematiche a lungo raggio d'azione, prima di verificarne la reazione degli americani. Un uomo di colore tutto d'un pezzo, vigilato, che non prende le distanze dai problemi reali della gente, soprattutto se disagiata, povera e di colore. Ma non basta. Decisamente non basta la sua interessante leadership da copertina di Rivista a influenzare i grandi Colossal e le regole fisse e immutabili che hanno fatto l'America del passato e di ieri: Ma l'oggi, è altra cosa. Oggi è un crogiolo di masse in movimento, l'oggi è un ginepraio di problematiche e di speranze andate in fumo: l'oggi è un disperato tentativo di porre un freno al disadattamento sociale, alla differenza di classe; e al pregiudizio razziale; l'oggi di Obama è diverso dall'oggi di ieri e di domani, perché egli è chiamato a cambiare davvero il sistema-paese, a modificare gli assetti, le patologie, le lotte multietniche, l'ecologia, la finanza, il sottobosco della malavita che ancora persevera e le mille e mille altre forme di malcontento, di povertà e di disagi sociali ed economici della Nazione che fu la Prima nel mondo, e che oggi non lo è più, e nella quale si sono trovati invischiati e travolti milioni di americani, trascinando poi come uno tsunami o maremoto di enorme magnetudo altre nazioni e l'intero sistema finanziario, morale e sociale del pianeta.  
Il suo agire non può che essere l'avanposto di un nuovo stile di vita, di una nuova tolleranza, di un nuovo sistema di affrontare l'organizzazione del lavoro, la sanità, il coacervo multirazziale delle diversità. Il suo mandato è una sfida: una sfida al mondo di domani che dovrà cambiare, dovrà assumere connotati e posizioni diverse, frutto di una meticolosa e puntigliosa presa di coscienza, una revisione dei trattati e dei mandati che lo hanno preceduto. Il suo, a mio parere, è un mandato di interazione, una proiezione nel futuro che si annuncia rischiosa se fallisce, una prova di forza di quanto si può essere oculati a ridurre il deficit federale e creare nuovi posti di lavoro: Anche nella grande Mela il precariato e le forme di squilibrio hanno provocato una strage di posti di lavoro: l'occupazione si è ridotta; nuove sacche di povertà incombono. e premono sulla modificazione dell'assetto sociale dell'intera confederazione americana, che da Obama si aspetta il cambiamento, la variante storica. In gioco ora c'è l'intera Camera dei Rappresentanti del Senato e molti governatori; c'è il controllo del Congresso, dove i Democratici rischiano la sconfitta. I sondaggi sono sfavorevoli: indicano un calo di consenso per Obama, (dicono) per aver aumentato le spese; ma il deficit del consenso riguarda anche la lotta che ha investito la sua decisione sulla riforma sanitaria: giusta e sacrosanta in linea di principio e di giustizia, ma avversata e proclamata come limite da parte dei suoi detrattori che ne vogliono frenare o bloccare la legge. Nel suo insediamento a Washington il 20 gennaio 2009 Obama pronunciò queste parole nel suo  discorso introduttivo: "a tutti gli altri popoli e governi che ci guardano oggi, dalle più grandi capitali ai piccoli villaggi come quello dove nacque mio padre, diciamo: sappiate che l'America è amica di ogni nazione e di ogni uomo, donna o bambino che cercano un futuro di pace e dignità. Noi siamo pronti a essere leader ancora una volta...."Obama dunque vigila perché gli Stati Uniti d'America restino portabandiera di eventi bellici risolti ; vigila sulle opportunità di pace nel mondo. Non parla solo di pace, esige e persegue una pace duratura fra i popoli, le qual cosa si estrinseca dalle sue parole d'insediamento alla casa Bianca, ma anche da alcuni segnali di sfida al vecchio sistema. Obama ha proibito la tortura dei condannati, ha disposto per la chiusura di Guantànamo e a più riprese ha riaffermato l'impegno di voler rispettare le convenzioni di Ginevra.
Questi messaggi egli invia alle nazioni d'America e a tutto il mondo, e sono segnali di tolleranza e di rispetto per la diversità, segnali di riabilitazione della Grande america, rispetto al progetto di non belligeranza. Ma tra il dire e il fare corrono gli oceani. Saprà negli anni del suo mandato onorare tanti, troppi mutamenti che ci si aspettano da lui? Saprà convertire la sfide teoriche in fatti concreti? Al nuovo modello del mondo serve ora una vera, profonda trasformazione, e serve una raddoppiata determinazione per ricostruire e riformulare l'immagine degli USA ,che appaiono notevolmente appannati e in sordina ripetto al pragmatismo kennediano dei tempi migliori., o alla grinta dei Bush. Saprà Obama gestire la patata bollente e superare le difficoltè oggettive di un presidente di colore forte di avere dalla sua una maggioranza dell'elettorato, ma come sempre accade molti nemici e pregiudizi razziali e non,  a ostacolargli il cammino, a sbarrargli la strada della ripresa e del cambiamento? Sì, perché è di una nuova rotta, di una radicale trasformazione che l'America ha bisogno. per ricostruirsi una nuova immagine e una nuova leadership internazionale.
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18 gennaio 2010 1 18 /01 /gennaio /2010 17:32

di Ninnj Di Stefano Busà

INGREDIENTI: 6 cerchi di Pan di Spagna, (li trovate in tutti i supermarket), 2 bustine di zafferano, 1 pizzico di cannella, 1 bustina di zucchero vanigliato, 1 tuorlo d'uovo, 1 confezione di panna, 2 cucchiai di mascarpone, 1 confezione di crema pasticcera pronta, 1 bicchierino di Grand Marnier, 2 cucchiaini di miele, 40 gr. di cioccolato fondente al latte, alcune diliegine candite.

In una terrina riunite il contenuto dell'intera confezione di crema pasticcera, incorporatevi la panna, il mascarpone, il tuorlo sbattuto, il pizzico di cannella, lo zucchero vanigliato, lo zafferano. Continuate a mescolare bene tutti gli ingredienti finché ne risulti una crema omogenea giallo-oro. Andate a sistemare in un piatto da portata il primo disco di Pan di Spagna, mescolate il bicchiere di Grand Marnier ai due cucchiaini di  miele e irrorate ogni disco con poche gocce di questo miscuglio. Spalmate con un coltello da pane la crema livellandola bene e alternate un altro disco irrorato di miele con uno strato di crema, e così di seguito, fino all'ultimo disco che spolvererete oltre che di crema anche di riccioli di cioccolato grattugiati con la mandolina. Posate sopra le ciliegine candite e riponete  in frigo per un'ora. Servite questo dolce con un liquore Mandarinetto o con un vino liquoroso del tipo Malvasia. 

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