Nichilismo
Una goccia incessante martella la quiete:
è piena di vuoti pensieri la mente,
continua la caccia ad un senso sfuggente;
la vita è celata dietro a una parete.
Lo sguardo si ferma sui singoli oggetti:
solo materia che ovunque si estende,
un mondo di corpi e molteplici aspetti
creati dal nulla, che poi, li riprende.
Quella putrida salma valeva una vita,
era anche amata tra gli esseri umani,
ma tu non potrai più tenerle le mani:
era una rosa e adesso è appassita.
Il tempo ci morde come una mela,
spolpa le ossa e più niente rimane,
solo parole taciute, ormai vane:
si spegne il fuoco di ogni candela.
Queste rime son polvere amara,
il vento le spazza lontano già ora,
sono una vacua preghiera a me cara,
un requiem disperso nella gelida bora.
Majorana (29/08/14)
“Vidi un lampo accecante e una nube di fumo :
un fungo gigante saliva nel cielo “
E’ questo il progresso?
Questo labile compromesso
tra il bene e il male
torna a bussare alla porta
di chi non ascolta
la voce della propria coscienza:
la chiamavamo scienza, ma io
seppi guardare oltre “il monte”;
già scrutai l’orizzonte
di quel “non ancora”
ed in questa dimora
cupa e isolata,
io rinnego la strada
percorsa per gioco e potenza:
io rinnego la SCIENZA.
Passo ancora le notti a pregare
che il mio sguardo non torni
a sguazzare nel vero:
il più grande mistero del mondo
è l’uomo col suo criptico sfondo,
col suo essere santo e demonio
in un solo volto.
Una volta il mare mi ha rifiutato
ed ora passo i miei giorni
da pastore, sdraiato sull’erba
che sa di rugiada:
io rinnego la strada
percorsa per gioco e potenza:
io rinnego la SCIENZA.
Orizzonte ( 8 aprile 2014)
Più rosso è il cielo d’orizzonte
se il Sole ricade nel mare;
il fuoco m’incendia la fronte
e poi lentamente scompare.
E’ luce che abbaglia la vista,
un gioco di mille impressioni:
ricorda una tela, un artista,
una storia di altre stagioni.
Il mondo era meno moderno,
ma il mare è rimasto lo stesso:
quel faro sbiancato è l’eterno
che torna ad illudermi adesso.
Rivedo il mio viso immaturo:
la barba era ancora mistero.
Adesso, se un po’ la trascuro,
divento più vecchio ed austero…
Tanti anni volati col vento:
li osservo con altri colori,
perché non è solo dei fiori
il cruccio del cambiamento.
Ancora il miracolo avviene
su questa terrazza di ieri:
anche oggi la vita appartiene
al tempo e ai suoi strani poteri.
Chissà se potrò ritornare
a scambiar due parole col Sole,
qui, dove ricade nel mare
e poi lentamente scompare…
Temporali d’estate (16/06/14)
Il sole lascia posto a un cielo cupo,
squarciato da fulmini e folate
di vento, che ottenebra le strade
e lacrima sul mondo senza indugio.
Avevo già dimenticato il suono
ipnotico della pioggia che cade;
così ogni vita è una lunga estate
di bruschi e devastanti temporali .