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26 maggio 2013 7 26 /05 /maggio /2013 17:20

INTERVENTO CRITICO di Arturo Schwarz su "Eros e la nudità" di Ninnj Di Stefano Busà

Le poesie di Ninnj Di Stefano confermano la visione olistica di Spinoza che articola una filosofia di consapevole libertà e felicità. Questo suo amore della sapienza comporta il rifiuto, sia della sottomissione ad un ente creatore inesistente, sia alla mortificazione del corpo esaltata dal cristianesimo. A proposito di olismo, il filosofo olandese ricorda – nella quarta parte dell'Etica – che il desiderio è l'essenza stessa dell'uomo. Viene così riconosciuto che l'amore è la dimensione emotiva dell'istinto vitale, mentre il desiderio e cioè l'erotismo, ne è la dimensione estetica.

Infatti, soltanto l'amore può farci raggiungere la completezza – sinonimo della perfezione attribuita alla mitica divinità. L’amore, questa brama olistica di assoluto, permette di realizzare il nostro bisogno di trascendere la nostra solitudine, di esaudire la nostra esigenza di amare ed essere amati così da diventare tutt'uno con l'essere eletto. Solo l’innamorata/o potranno riconoscere in se l’animus (Principio maschile che abita il femminile, come insegna Jung) e l’anima (principio femminile albergato dal maschile). Ricordiamolo, la divinità leggendaria è sempre bi-sessuale dato che, se fosse soltanto maschile o solo femminile, rappresenterebbe una mera metà della perfezione. Nelle poesie – profonde quanto concise di Ninnj – ritrovo esemplarmente questo anelito alla trascendenza che contraddistingue l’innamoramento e che è il proprio dell’Homo poeticus del quale ci parla anche Danilo Kiš.

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