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22 gennaio 2011 6 22 /01 /gennaio /2011 10:10

di Ninnj Di Stefano Busà

 

INGREDIENTI: 6 costolette di maiale spesse un dito, 150 gr. di olive nere snocciolate, 2 cucchiai di capperi dissalati, 1 scalogno, 1 spicchio d'aglio, 2 ciuffetti di prezzemolo, 1 scatoletta di tonno al naturale, 2 filetti di acciughe sott'olio, 50 gr. di bottarga di tonno in un sol pezzo, 1 rametto di rosmarino, olio extravergine di oliva, 1 limone non trattato, 2 cucchiai di Brandy, sale e pepe.

 

Lasciate a bagno per una notte le costolette con il succo di limone, l'aceto, l'aglio sbucciato e schiacciato, il rosmarino. In una padella antiaderente con 4 cucchiai d'olio, fate ammorbidire lo scalogno tritato, aggiungete le costolette e fatele rosolare nel soffritto da ambo le parti e aggiustate di sale e pepe. Ora, aggiungete le olive snocciolate e tritate, il tonno sgocciolato dal suo liquido, i filetti di acciughe, i capperi. Fate cuocere tutto insieme per alcuni minuti. Irrorate con un goccio di Brandy (fatelo evaporare). Cospargete con un trito finissimo di prezzemolo. Trasferite su un piatto di portata e spolveratevi sopra la bottarga grattugiata a scaglie fini. Servite accompagnando con un Nero d'Avola o un Chianti Rosso dei Colli aretini moderatamente refrigerati.

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21 gennaio 2011 5 21 /01 /gennaio /2011 18:32

di Ninnj Di Stfano Busà

 

INGREDIENTI: 6 pere William, 400 gr. di ricotta fresca, 150 gr. di zucchero, 1 bicchierino di sciroppo di menta, 2 cucchiai di pistacchi, 1 noce di burro, 1 cucchiaio di Brandy, mezzo cucchiaino di cannella in polvere.


In una padella antiaderente, fate sciogliere a fuoco basso il burro, aggiungete le pere sbucciate e tagliate a fettine, spolveratevi sopra un cucchiaio di zucchero e fatele cuocere per alcuni minuti, senza farle spappolare, mantenendole sode. Sistematele in un vassoio da portata e preparate la crema verde: lavorate la ricotta con lo zucchero lo sciroppo di menta e il Brandy. Ponete questo composto (deve risultare molto solido come un gelato) nel centro della composizione, spolverate con i pistacchi tritati o pestati e la cannella. Servite come dessert, accompagnandolo con un Castel del Monte rosato da servire refrigerato. 

 

 

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21 gennaio 2011 5 21 /01 /gennaio /2011 18:21

di Ninnj Di Stefano Busà

 

INGREDIENTI: 1 litro di spumante di buona marca, 1 bicchierino di Grappa, 1 cucchiaio di miele, 1 arancia non trattata, 1 bicchierino di Brandy.

 

Versate tutti i liquidi in una caraffa, unite del ghiaccio e mescolate bene, finché si saranno raffreddati. Aggiungete il miele e continuate a mescolare (meglio se con il frullino elettrico ad immersione). Suddividete il contenuto in calici da flute di cristallo, decorate gli orli con fettine di aranca non sbucciata. Servite subito, eventualmente con altri cubettini di ghiaccio.

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21 gennaio 2011 5 21 /01 /gennaio /2011 16:07

di Ninnj Di Stefano Busà

 

INGREDIENTI: una bottiglia di spumante di buona marca, 8 ciliegie sottospirito, 1 bicchierino di rum, 1 limone non trattato, 2 cucchiai di Grappa.

 

Suddividete due ciliegie per ogni calice di fllutes, aggiungete il rum, la Grappa e lasciate macerare per qualche ora.

Al momento di servire, riempite i calici di spumante molto ghiacciato, decorate con fettine di limone accavallate a bordo dei bicchieri e servite subito.

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21 gennaio 2011 5 21 /01 /gennaio /2011 15:53

di Ninnj Di Stefano Busà

 

E' un aperitivo da preparare in anticipo, perché deve macerare nel Gin una settimana.

 

INGREDIENTI: 12 bacche di ginepro, 2 bicchierini di gin, 1 bicchierino di ottimo vino bianco secco, 1 cucchiaio di zucchero, 4 foglie di menta, 1 arancia non trattata.

 

Schiacciate leggermente le bacche di ginepro e mettetele a macerare con lo xucchero, il gin, il vino bianco in una bottiglia o recipiente. che agiterete, di tanto in tanto. Lasciate in infusione per una settimana. Dopodiché filtrate il liquido, aggiungete dei cubetti di ghiaccio tritati e versatelo in calici di cristallo già refrigerati, decorate il bordo dei bicchieri con l'arancia tagliata a fettine, e accavallandone una fettina al bordo calice, guarnite con una fogliolina di menta e servite l'aperitivo ghiacciato..

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21 gennaio 2011 5 21 /01 /gennaio /2011 09:30

di Ninnj Di Stefano Busà

 

INGREDIENTI: 300 gr. di bavette, 120 gr, di pancetta magra, 1 porro, 1 spicchio d'aglio, 10 pomodorini maturi, 4 foglie di basilico, 50 gr. di olive nere snocciolate, 2 peperoncini piccanti, olio extravergine di oliva, 2 cucchiai di parmigiano o di pecorino grattugiati, sale.

 

Mentre aspettate il bollore dell'acqua per lessare le bavette, in una larga padella antiaderente con 4 cucchiai d'olio mettete a rosolare il porro pulito e tritato (escludete le foglie verdi e dure), lo spicchio d'aglio sbucciato e schiacciato (che poi eliminerete), e la pancetta tagliuzzata sottile. Aggiungete il peperoncino tritato insieme ai pomodorini tagliati a metà (privati dei semi). Aggiustate di sale, unite le olive nere tagliate a rondelline. Fate cuocere 5 minuti, sfumate con un goccio di vino (fatelo evaporare). Scolate la pasta al dente, versatela in padella col condimento e fatela saltare qualche minuto. Trasferite su un piatto di portata, spolverizzate con abbondante parmigiano o pecorino grattugiati e con foglie di basilico tritate finemente. Vino Nero d'Avola. 

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20 gennaio 2011 4 20 /01 /gennaio /2011 18:10

di Ninnj Di Stefano Busà

 

INGREDIENTI: 300 gr. di ditalini, o sedanini (pasta piuttosto corta e di piccolo taglio), 50 gr. di burro, 200 gr. di salmone affumicato, 1 fetta da 150 gr di prosciutto crudo in una sola fetta, cipolline sott'aceto, 1 cuchiaio capperi dissalati, olio extrravergine di oliva, 150 gr. di gamberetti sgusciati (anche surgelati), 2 cucchiai di succo di limone (non trattato), 2 cucchiai di olive nere snocciolate, olio extravergine di oliva, 50 gr. di provolone piccante in un sol pezzo.

 

Far lessare la pasta on abbondante acqua salata. Scolarla al dente e versarla in una insalatiera con il burro e lasciarlo sciogliere, mescolando bene. Fate raffreddare e aggiungere il salmone e il prosciutto crudo tahliato a listarelle sottili, unite le cipolline, i gamberetti scongelati e lessati per qualche minuto, i capperi, le olive nere: Versate abbondante olio, il succo di limone. Mescolate tutto con cura e guarnite con  provolone grattugiato a scaglie. Servite freddo con Paladin frizzante rosato.

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20 gennaio 2011 4 20 /01 /gennaio /2011 10:11

di Ninnj Di Stefano Busà

 

Un florilegio di immagini desueto, una poesia che porta in sé il seme mai naufragato o stento di un suo < essere >, nel senso pieno della vita con tutti i suoi risvolti, con tutte le sue assenze, il quale si snoda tra una lama di luce e una tenebra fitta, nell'impossibilità di dare pace e serenità all'anima affranta. Ma non è tutto. Provocantemente ritagliato e sofferto è quel segnale inascoltato che origina dai sentimenti profondi del "pensiero", per irradiarsi <ipso facto> alla tempestività mordace e affabulatoria della poesia.

Una poesia, quella di Daniela Quieti, a tratti distesa dentro un alveo d'amore: amore per il proprio uomo, amore verso quell'armonia che è in tutto il creato e in ogni creatura del mondo e per il mondo, in senso più universale. S'innervano un senso di mistero, uno spaesamento mai contraddetto o semplicistico nell'ispirazione della poetessa pescarese,  una fervida e mai contraddittoria vena lirica, fortemente improntata ai ricordi più cari, alle memorie della giovinezza: volti e luoghi  dell'infanzia, memorie, nostalgie di tempi remoti e radi, impressi nell'insostanzialità dell'attimo che fugge, delle suggestioni  e situazioni vere o presunte che fanno la dolcezza inquieta di questi versi, senza guastarne armonia e ritmo, anzi, sottendendo l'elevatezza d'animo, pur nel tribolo di un "immanente" soffocante e prevaricante in ciascuno.

La poetessa sa estrapolare il dolore dalla pietà, dall'orgoglio, dalla spregiudicatezza delle forme più intime che non aderiscono mai ad una sintomatica conflittualità, ma si tendono lievi all'ascolto, al dialogo col mondo circostante e con se stessa, ne sono il fulcro, il motivo d'ispirazione verso l'alto. Daniela Quieti sa trarre dalla realtà inespressiva e claudicante dell'umano patimento, il motivo e la ragione del canto: un canto affabulante e devoto alllo specchio della sua anima, che ne sa condensare significati e rinunce, vivificandone l'atto intimo e sincero verso la trasposizione del sogno-amore, del "sogno-pathos" come congiunzione tra il cielo e la terra, tra lo spirito e la carnalità, la materialità immanenti dentro una  sete inesauribile d'infinito.

Un verso asciutto, (a volte) aritmico, talvolta polisemico pur essento modulato ad un'orchestrazione sintattica di ossimori e di contrattili vibrazioni, incisivo, raffigurativo di un paesaggio d'anima osmotico, sensibile, avulso da invenzioni strategiche sperimentalistiche, e però, così intenso, vissuto, respirato fino in fondo: in ogni sintagma, in ogni sensazione elettiva con < l'altro > o con l'alter ego, con il suo doppio...

Una poesia mai soffocata dalla contingenza o quotidianità, che svetta in verticale verso traguardi, mai occasionali, che sanno dare equilibrio e consistenza all'insieme, indagando tra le vicende esistenziali in cerca di intense occasioni e approdi.

Non si evidenziano esaltazioni o fuorvianti eccessi, mai il debordante sentimentalismo di uno sdolcinamento quale in genere si avverte nell'eterno "femminino", eccessi, in cui una poesia così saldamente interiorizzata, potrebbe facilmente imbattersi.

Daniela Quieti sa dosare il linguismo, tenere alto il livello senza ricorrere ad ermetismi fuorvianti, a speculazioni verbali di fattura scadente, simbolizzate e rese sterili da chiuse regressive o minimaliste. Si tiene lontana dal solipsismo di mestiere, dal sodalizio minimalista e incomprensibile della neoavanguardia e di tutti i tentativi fin qui svolti a defraudare la vera, alta poesia in qualcosa di opposto e degenerativo, tenendo salda la bandiera dei sentimenti con moderazione, aderendovi con cautela e riserbo, quasi con pudore, come si conviene ad una poesia che  stemperi il sacro fuoco della "parola" in una sfera del reale e del sogno, senza ingenerarne inutili sproloqui. 

Una parola ineludibile e sincera che fa parte del suo patrimonio creativo e celebrativo come un'unghia alla carne.

La sua poesia d'amore è uno sguardo al cielo, alla natura, alle cose con gli occhi puri dell'innocenza che però tende a mettersi a guardia dell'intelletto

< pensante>, tendente all'elaborazione stilistica, che non è mai articiciosa o farraginosa, ma schietta, nitida, di primo acchito quasi franca e senza infingimenti, straordinariamente allegorica.

Scorre sul binario dell'immaginifico in un ampio respiro d'eterno, in allusivi simbolismi e in sfumature originali, ma sempre misurati e suggestivi, dentro un'elaborazione che conduce a evocazioni sottili e ficcanti, di grande e intensa ricerca sentimentale e tensionale.

"Cerco un pensiero" è una raccolta coesa, coinvolgente, si compendia in tutto questo e molto di più; tende al sublime, fa della parola lirica il mezzo per condurre un'indagine analitica dentro i sentimenti con la specula d'amore, una sperimentazione "in limine" che fa di questa poetica un concentrato verbale di notevole spessore, così come anche l'altra sua opera, anch'essa recente: Uno squarcio di sogno la quale pone in essere la storia emotiva mai interrotta con l'altro da sè, e questi versi sono indicativi di un'esigenza spirituale che varca la materialità del finito, del precario e del terreno per andare oltre. "Ti ho aperto il cuore/ puoi entrare/ quando vuoi.../ " oppure in questi altri versi: "l'Amore non ha freddo/ è un'aurora/ che non conosce la malinconia" (pag.41) o sempre in crescendo, anche questo suo: "ho amato l'attimo/ che mi ha acceso/ con il tuo fuoco" (pag.53)

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19 gennaio 2011 3 19 /01 /gennaio /2011 13:59

di Ninnj Di Stefano Busà

 

INGREDIENTI: 4 trote salmonate fi media grossezza (circa 180 gr. ciascuna), 1 barattolo di polpa di pomodori, 1 cipolla, 2 cucchiai di pinoli, 1 cucchiaio di zucchero, 4 cucchiai di aceto di vino, 4 foglie di salvia, 1 rametto di rosmarino, 2 cucchiai di ciliegie sottospirito, una grattatina di scorza di limone, olio extravergine di oliva, sale e pepe.

 

Affettate finemente la cipolla e rosolatela in una padella antiaderente co olio, il rosmarino e la salvia, spolverizzate con lo zucchero, una grattatina di scorza di limone, aggiungete i pinoli, irrorate con il vino e fatelo evaporare. Lavate le trote salmonate, eliminate le teste, salatele dentro, infarinatele e fatele rosolare bene in un'altra padella in olio bollente. Scolatele e ponetele a eliminare l'unto in eccesso su carta assorbente da cucina. Nella stessa padella pulita con carta assorbente, versate le trote, la polpa dei pomodori, tutto il soffritto preparato precedentemente e le ciliegie sottospirito. Lasciate cuocere per 5 minuti o più (dipenderà dalla grossezza delle trote). Servitele calde in un vassoio, irrorandole abbondantemnte con il loro fondo di cottura. Vi consiglio di sflettarle ed eliminare la spina centrale prima di portarle in tavola. Per il resto, buon appetito...Mi raccomando, abbinate un bel bianco delicato come il Verdicchio dei Castelli di Jesi.

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19 gennaio 2011 3 19 /01 /gennaio /2011 13:37

di Ninnj Di Stefano Busà

 

INGREDIENTI: 500 gr. di polpa di manzo, 4 salsiccette magre, 400 gr. di petto di tacchino  100 gr. di prosciutto cotto in una sola fetta, 1 carota, 1 cipolla, 1 costa di sedano, 100 gr. di pisellini surgelati, 2 tuorli, 1 cucchiaio d farina, 2 ciuffetti di prezzemolo, 1 bicchiere di vino bianco secco, il succo di mezzo limone, olio extravergine di oliva, sale e pepe.

 

Fate rosolare e ammorbidire in una larga padella antiaderente con 4 cucchiai d'olio la cipolla, la carota e il sedano tritati fenemente. Tagliate le salsiccette a metà, la carne a tocchi, infarinatela e fatela roslare nel soffritto per qualche minuto, aggiustate di sale e pepe e irroratela con il vino, fatelo sfumare. poi unite il prosciutto tagliato a pezzi, i piselli scongelati. Mescolare i tuorli con il succo di mezzo limone e qualche cucchiaio di fondo della carne. Sbattete bene con una forchetta e versate il composto sulla carne, a fuoco basso continuate a mescolare, finché si addensi e risulti ben amalgamato il tutto. Cospargete un trito abbondante di prezzemolo, e servite caldissimo con un Chianti dei Colli Aretini.

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